Negli interventi sul cuore entra in scena il robot. E la garanzia di precisione e mini invasività raggiunge la perfezione.
Per questo la Madonnina di Bari ha realizzato un accordo di Rete con Humanitas, il primo Centro italiano di Cardiochirurgia assistita dal Robot, con l’obiettivo di rendere immediatamente disponibili per i pazienti pugliesi le cure del cuore più avanzate con un canale diretto, assistito dal SSN.
Per riparare o sostituire con la massima accuratezza valvole sfiancate o stenotiche il cardiochirurgo si mette ai comandi di una consolle che rende possibile ogni manovra, infallibile ogni gesto, perfettamente sicura ogni operazione.
«In Italia ci sono solo due Centri di Cardiochirurgia robotica – spiega Alberto Nerini, Presidente della Madonnina -, quello dell’Humanitas di Bergamo è l’unico a entrare nella Rete europea più prestigiosa, che raccoglie i 20 Centri (dalla Francia, al Belgio, all’Inghilterra, ai Paesi Bassi) in cui è attivo un programma di cardio-robotica. È la superaccademia nella quale si sta modellando il futuro della cardiochirurgia.»
La robotica è l’unica via per far fare un salto di qualità alla chirurgia delle valvole del cuore e dare più garanzie ai pazienti.
Alfonso Agnino dirige l’équipe Humanitas.
«Il robot rappresenta l’evoluzione più moderna del concetto di mini invasività – osserva il cardiochirurgo -. Con questa tecnica si ottiene il perfezionamento di ogni gesto, perché si stabilisce il controllo assoluto di ogni movimento.»
I vantaggi della mini invasività raggiungono il massimo livello. Il dolore scompare, il trauma dei tessuti si riduce, il rischio di sanguinamento è minimo, il pericolo di infezioni si azzera.